Una nuova filosofia entra a far parte dell’approccio del manager moderno: la leadership gentile. Cos’è e come si attua.
Il concetto di leadership gentile, introdotto in Italia da Guido Stratta, fondatore dell’Accademia della Gentilezza, rappresenta una svolta nella gestione delle dinamiche aziendali. Questo approccio, ideato da Karyn Ross negli Stati Uniti, propone un modello di leadership basato su ascolto, rispetto e collaborazione, contrapponendosi alle tradizionali pratiche autoritarie e competitività eccessiva.
Leadership gentile, un nuovo approccio per i manager
L’obiettivo principale della leadership gentile è quello di promuovere un clima lavorativo positivo che, migliorando il benessere dei dipendenti, conduca ad un incremento dell’efficienza aziendale. Studi, d’altronde, confermano che la qualità delle relazioni interpersonali tra dirigenti e collaboratori è determinante per l’azienda e, di conseguenza, per la produttività.
La Prof.ssa Luisa Macciocca, esperta in organizzazione e sviluppo manageriale, sottolinea l’importanza nell’attuare una transizione da una leadership autoritaria ad una più comunicativa e inclusiva.
In passato, il ruolo del capo era percepito come sinonimo di controllo ed imposizione, mentre oggi si richiede al manager di essere più aperto all’ascolto e alla valorizzazione delle diverse prospettive dei membri del team.
L’efficacia di questo stile di leadership risiede nella capacità di riconoscere e sviluppare il potenziale individuale dei collaboratori, trasformandolo in un vantaggio competitivo per l’azienda. Attraverso la comunicazione e i colloqui mirati, i leader possono identificare e valorizzare le competenze uniche di ciascun dipendente, favorendo un ambiente di lavoro collaborativo e non competitivo.
Un approccio per apprendere e crescere insieme
Macciocca, però, avverte che, in alcuni contesti culturali, questa forma di leadership potrebbe essere erroneamente percepita come segno di debolezza. Nonostante ciò, i benefici in termini di coesione di squadra e benessere generale, superano significativamente i potenziali rischi.
Paolo Boccardelli, professore di Gestione e Strategie d’Impresa presso l’Università LUISS, sottolinea che l’efficacia della leadership gentile non si limita a semplici gesti di cortesia, bensì richiede la creazione di un vero e proprio ambiente lavorativo inclusivo e cooperativo. Il ruolo del leader moderno è quello di ascoltare attivamente i propri dipendenti, valorizzarne le competenze e contribuire, infine, alla realizzazione di uno spazio di lavoro stimolante ed accogliente.
Guido Stratta ribadisce, infine, l’importanza dell’ascolto attivo e di una comunicazione non giudicante per instaurare un clima di fiducia reciproca.
La gestione dei conflitti dovrebbe avvenire su un piano di parità, promuovendo un approccio costruttivo. La leadership gentile, quindi, non è sinonimo di debolezza, piuttosto di empatia e rispetto, che vede agire un leader che assume il ruolo di un vero coach, capace di valorizzare gli individui, trasformando le sfide in opportunità di apprendimento e crescita collettiva.
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ultimo aggiornamento: 12 Marzo 2024 9:15