Il lavoro creativo subirà delle modifiche a causa dell’introduzione dell’intelligenza artificiale? I possibili scenari che si potranno configurare.
Di fronte al cambiamento tecnologico, la creatività è spesso considerata una qualità esclusivamente umana. I ricercatori comportamentali definiscono addirittura l’abilità creativa un capolavoro umano. Oggi, tuttavia, le applicazioni di intelligenza artificiale generativa – come ChatGPT – minacciano di ribaltare questo status speciale e di alterare, in modo significativo, il lavoro creativo.
Innovazione assistita dall’intelligenza artificiale
Oggi, la maggior parte delle aziende riconosce l’importanza di adottare l’intelligenza artificiale per promuovere l’efficienza e le prestazioni della propria forza lavoro umana.
Ad esempio, l’IA è utilizzata per aumentare le prestazioni lavorative degli operatori sanitari in lavori ad alto rischio, visto che fornisce consiglio ai medici durante gli interventi chirurgici e fungendo da strumento di screening del cancro.
È utilizzata anche nel servizio clienti, ma anche per ridurre i costi associati alla gestione dei magazzini. L’IA, inevitabilmente, si introduce, poi, anche in contesti maggiormente creativi.
Basti pensare, ad esempio, che designer, registi e dirigenti pubblicitari hanno iniziato a utilizzare generatori di immagini come DALL-E 2. La maggior parte di queste applicazioni sono facili da usare, quindi sono decisamente “democratiche”. A questo punto, ci si chiede: come inciderà l’IA sul lavoro creativo?
Lavoro creativo e intelligenza artificiale: gli scenari ipotizzabili
Il primo scenario ipotizza che l’intelligenza artificiale aiuterà gli esseri umani a portare a termine il lavoro che già svolgono, consentendo loro di farlo con maggiore velocità ed efficienza.
In questo scenario, la produttività aumenterebbe, poiché il ricorso a strumenti di intelligenza artificiale generativa, che utilizzano il linguaggio naturale, riduce il tempo e lo sforzo necessari per elaborare nuove idee o pezzi di testo.
Naturalmente, gli esseri umani dovranno ancora dedicarvi del tempo per eventuali correzioni e modificare le informazioni generate, ma, nel complesso, i progetti creativi dovrebbero essere conclusi in un lasso di tempo minore.
Se le persone imparassero la “pronta ingegneria” – l’abilità di porre alla macchina le domande giuste – l’intelligenza artificiale sarà in grado di produrre contenuti molto rilevanti e significativi che gli esseri umani dovranno solo modificare un po’ prima di poterli utilizzare.
Le macchine subissano la creatività
Un secondo scenario possibile è che la concorrenza algoritmica sleale e una governance inadeguata portino all’esclusione dell’autentica creatività umana.
Scrittori, produttori e creatori umani vengono sommersi da una valanga di contenuti generati con algoritmi e alcuni creatori di talento che addirittura rinunciano al proprio lavorro. Se ciò accadesse, allora una domanda importante che dobbiamo affrontare è: come genereremo nuove idee?
In questo scenario, l’intelligenza artificiale generativa modifica – in modo significativo – il lavoro creativo umano, aumentando, di conseguenza, i rischi per le imprese e la società.
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ultimo aggiornamento: 17-11-2023