Ideata una piattaforma, basata sull’intelligenza artificiale, che permette di tradurre in modo simultaneo dalla lingua dei segni.
Un gruppo di ricercatori sardi ha sviluppato una piattaforma che permette di effettuare la traduzione simultanea della Lingua Italiana dei Segni in voce e testo scritto. Tale strumento si basa sull’intelligenza artificiale ed è stato ideato al fine di migliorare le modalità di comunicazione delle persone non udenti e mute. Scopriamo, dunque, di cosa si tratta.
La piattaforma con intelligenza artificiale che traduce la Lingua Italiana dei Segni
In Italia, oltre 70.000 persone sono sorde e più di 5 milioni convivono con disabilità uditive. Per molti, la LIS rappresenta l’unica lingua accessibile.
Nonostante il riconoscimento ufficiale della LIS da parte del Parlamento italiano nel 2021, l’integrazione della stessa nei servizi pubblici e privati è ancora molt limitata, soprattutto nelle scuole, ma anche negli ospedali e negli uffici pubblici.

La nuova piattaforma – dunque – funge da strumento per sopperire alle mancanze, che si basa sull’utilizzo di una videocamera mediante la quale si vanno a rilevare i movimenti delle mani, le espressioni facciali, nonché la postura.
Tali dati, poi, sono elaborati, in tempo reale, dall’intelligenza artificiale, che li trasforma in testo e/o voce sintetica. In questo modo, la conversazione tra una persona sorda e una udente può avere luogo, senza coinvolgere necessariamente un interprete umano, che – ad ogni modo – resta una figura importante, in generale.
IA al servizio dell’inclusione
Il progetto ha coinvolto attivamente la comunità sorda del posto, pertanto tale approccio partecipativo ha permesso di creare un database di segni LIS vasto e, ad ogni modo, fedele all’uso reale della lingua. I primi test saranno condotti in scuole, ambulatori ed uffici pubblici.
Lo scopo di tale progetto, però, va detto, non è quello di sostituire gli interpreti, bensì di mettere a disposizione una soluzione tecnologica, soprattutto in specifici contesti, dove gli interpreti sono pochi o de tutto assenti.
Si tratta di un’innovazione che si può, certamente, estendere su scala nazionale, al fine di incentivare l’autonomia individuale e migliorare, al contempo, l’efficienza dei servizi pubblici.
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ultimo aggiornamento: 23 Maggio 2025 17:05