Un report svela le 10 password peggiori che rischiano di dare libero accesso agli hacker: i migliori consigli per difendersi.
Nonostante gli attacchi informatici e gli account hackerati sono sempre più frequenti secondo l’ultimo report di NordPass si continuano a commettere errori nella sicurezza. In cima alla lista delle 200 più comuni svettano le 10 peggiori password. L’allarme riguarda sia l’Italia che il resto del mondo. Al primo posto c’è 123456, sequenza di numeri semplice da ricordare ma altrettanto accessibile per i malintenzionati del web.
Quali sono le 10 peggiori password e perché non vanno usate
Come già detto, dunque, al primo posto della classifica c’è 123456, che è stata usata più di 100 milioni di volte nel globo nel corso dell’ultimo anno. Seguono al secondo, terzo e quarto posto, altrettante sequenze numeriche: 123456789, 12345 e 12345678. Al quinto posto c’è qwerty mentre al sesto juventus. Gli ultimi quattro posti sono occupati, in ordine, da: 000000, password, andrea, napoli. Queste parole di sicurezze possono essere scoperte dagli hacker in meno di un secondo grazie a semplicissimi software ma anche ad intuizioni. La scelta di utilizzare password tanto comuni quanto già collaudate rischia di perdere la funzione originale, ovvero quella della sicurezza e della protezione della privacy.
Come migliorare le proprie password
Come fare dunque per proteggere al meglio i propri account senza rischiare di lasciare campo libero agli attacchi informatici? Per proteggere il computer Sophos, agenzia specializzata nella sicurezza, consiglia innanzitutto di non usare il proprio nickname, data di nascita o nome del proprio animale domestico. L’ideale è scegliere parole lunghe e complesse, che vadano oltre i 14 caratteri, e soprattutto mescolare numeri, lettere e caratteri speciali. Ancora meglio, poi, è utilizzare un password manager: ovvero un generatore automatico di password complesse che possono essere ricordate in modo sicuro.
A breve, inoltre, le password sono destinate a scomparire. Già sugli smartphone e in altri dispositivi mobili le password non vengono più usate a favore del riconoscimento delle impronte digitali o del riconoscimento facciale. Anche su internet queste soluzioni stanno correndo velocemente. Qualsiasi sito web potrà dotarsi di un protocollo standard di autenticazione che permetterà al portale di riconoscere l’utente grazie all’avviso che arriva a quest’ultimo proprio sul suo dispositivo. Si chiama Web Authentication (WebAuthn).
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ultimo aggiornamento: 22-05-2023