Molte persone si approcciano al sonno in maniera ossessiva, in quanto desiderano, a tutti i costi, un sonno perfetto cos’è l’ortosonnia.
L’ortosonnia è una condizione psicologica recente, legata alla attenzione, sempre più crescente, che molte persone dedicano alla qualità del proprio sonno. È una ricerca quasi ossessiva del “sonno perfetto“, motivata dal desiderio di ottimizzare il riposo notturno per ottenere benefici di salute e benessere.
Cos’è l’ortosonnia
Se da un lato è naturale desiderare un sonno ristoratore, c’è da dire, però, che l’ortosonnia porta a un livello di attenzione così alto da diventare controproducente.
Chi soffre di ortosonnia tende a concentrarsi, infatti, esclusivamente sulla qualità del sonno, monitorandone durata, fasi e parametri con l’ausilio di dispositivi tecnologici, come smartwatch e app di tracciamento.
Questa ossessione nasce – spesso – dalla convinzione che dormire bene sia la condizione fondamentale per attuare uno stile di vita equilibrato e che qualsiasi variazione nella qualità del sonno possa avere ripercussioni negative sulle prestazioni fisiche, mentali e sulle emozioni quotidiane.
Di conseguenza, gli individui che soffrono di ortosonnia investono tempo e risorse ottenere un sonno impeccabile, seguendo rigide routine e testando varie tecniche di miglioramento.
Alcuni, infatti, si attengono a specifici orari, a diete mirate o all’uso di integratori naturali per stimolare il sonno, temendo che una notte meno riposante possa compromettere il proprio benessere generale.
Le conseguenze negative di questo approccio
Questo controllo continuo, però, finisce spesso per generare ansia e frustrazione, poiché le aspettative elevate sul sonno possono essere difficili da soddisfare.
Inoltre, la preoccupazione di monitorare costantemente i parametri del riposo porta molte persone a sperimentare – paradossalmente – una qualità del sonno peggiore.
Diversi studi hanno rilevato che l’ortosonnia tende a provocare un circolo vizioso: più ci si sforza di raggiungere la perfezione, più il sonno risulta disturbato, andando ad aumentare, ulteriormente, l’ansia e i sintomi correlati.
Dal punto di vista psicologico, l’ortosonnia si configura come un disturbo simile ad altre forme di ossessione per la salute, come l’ortoressia, ovvero la fissazione per l’alimentazione sana.
Gestire l’ortosonnia implica un cambiamento di prospettiva: è importante imparare a considerare il sonno come un processo naturale, non perfettamente controllabile.
Gli esperti suggeriscono di limitare l’uso di dispositivi di monitoraggio e di concentrarsi – più che altro – su sensazioni generali di benessere anziché sui dettagli legati ad ogni ciclo di sonno.
Pertanto, è importante accettare il fatto che ci saranno notti meno riposanti, in modo da ridurre l’ansia e innescare, di conseguenza, un sonno più sereno.
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ultimo aggiornamento: 28 Novembre 2024 12:58