La Legge di bilancio 2021 prevede una serie di incentivi e bonus volti ad agevolare le assunzioni. Quali sono i requisiti?
La Legge di bilancio 2021 prevede una serie di incentivi e bonus destinati alle assunzioni. Lo scopo, ovviamente, è quello di spingere le aziende ad incrementare i propri dipendenti. Sono diverse, infatti, le categorie di lavoratori che, troppo spesso, si ritrovano senza occupazione. Dalle donne, ancora eccessivamente penalizzate dal mondo professionale, fino ai giovani, passando per gli over 50.
Insomma, il tema ‘assunzioni’ è sempre un tasto dolente. Fortunatamente, la Legge di bilancio 2021, oltre alle misure già esistenti, ne aggiunge altre che potrebbero smuovere l’impasse lavorativa che viviamo da tempo.
Assunzioni 2021: gli incentivi della Legge di bilancio per i giovani
L’articolo 1 comma 10 della Legge di bilancio 2021 prevede l’esonero contributivo per gli under 35 in misura pari al 100%. Affinché il datore di lavoro possa beneficiare di questo incentivo, il contratto deve essere a tempo indeterminato o trasformato da determinato in fisso e stipulato nel 2021 e 2022.
Lo sgravio si riferisce ai contributi INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) a carico dell’azienda per un massimo di 36 mesi dall’assunzione / trasformazione, nel rispetto di un tetto annuo di 6.000 euro. Questa misura non può essere adottata dai datori che hanno effettuato licenziamenti collettivi o individuali di lavoratori con la stessa qualifica e nella medesima unità produttiva nei sei mesi precedenti o nei nove successivi all’assunzione.
L’esonero under 35 viene esteso per un periodo massimo di 48 mesi se le assunzioni o le trasformazioni avvengono in specifiche regioni d’Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Assunzioni: agevolazioni per le donne
La Legge di bilancio 2021 dedica una parte anche all’assunzione delle donne. Confermando la Legge Fornero del 2012, ne incrementa l’esonero. Possono accedere allo sgravio coloro che sono prive di un lavoro regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti in aree svantaggiate; oppure, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti. Soltanto per le assunzioni effettuate negli anni 2021-2022, l’esonero va dal 50 al 100% dei contributi INPS a carico azienda.
La misura è valida per contratti di lavoro a tempo determinato, assunzioni a tempo indeterminato o trasformazioni, con un tetto massimo di 6 mila euro annui. I limiti da rispettare sono: 12 mesi in caso di assunzione a termine, elevabili a 18 in caso di trasformazione a tempo indeterminato e 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato.
La decontribuzione del Sud
Altro incentivo previsto dalla Legge di bilancio 2021 riguarda la decontribuzione del Sud. Nello specifico, la norma estende fino al 31 dicembre 2029 l’esonero già previsto dal Decreto “Agosto” (D.l. n. 104 del 14 agosto 2020 convertito in Legge numero 126 del 13 ottobre 2020). Le misure sono le seguenti: 30% dei contributi INPS da versare fino al 31 dicembre 2025; 20% dei contributi INPS da versare negli anni 2026 e 2027; 10% dei contributi INPS da versare nel 2028 e 2029.
La decontribuzione del Sud, come suggerisce il nome, si rivolge ai datori di lavoro privati di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
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ultimo aggiornamento: 07-02-2021