Il Bonus Iscro è l’indennità straordinaria varata dal governo per i lavoratori autonomi con partita Iva: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Arriva finalmente il tanto atteso Bonus Iscro, un acronimo che sta per Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Il compenso è destinato ai lavoratori autonomi con partita Iva iscritti alla Gestione separata, che possono presentare domanda per l’indennità a partire dal primo luglio 2021. Ma come funziona la nuova cassa integrazione per lavoratori autonomi introdotta dalla legge di Bilancio?

Bonus Iscro: a chi spetta e con che requisiti

Il bonus Iscro allarga il Decreto Sostegni e va a coprire il periodo compreso dal 2021 al 2023. Tuttavia non è detto che dopo questo triennio l’indennità venga riconfermata.

La richiesta di questa misura di sostegno al reddito è riservata ai lavoratori autonomi, titolari di partita Iva almeno da quattro anni e che soddisfino questi 7 requisiti:

  • essere iscritti alla Gestione separata Inps;
  • essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • non percepire trattamenti pensionistici diretti;
  • non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non beneficiare del reddito di cittadinanza;
  • aver prodotto, nell’anno precedente la presentazione della domanda (il 2020), un reddito derivante da attività di lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei redditi percepiti nei tre anni precedenti;
  • aver dichiarato nella dichiarazione dei redditi dell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro.

Nel caso dei trattamenti pensionistici, l’unica eccezione ammessa è quella per l’assegno ordinario di invalidità.

Una donna controlla i pagamenti
Come fare richiesta del bonus Iscro

L’indennità Iscro può essere richiesta solo una volta durante tutti e tre gli anni di sperimentazione. Quando la domanda viene accolta, sarà possibile beneficiare dell’indennità per un periodo di sei mesi, finiti i quali non è possibile procedere con il rinnovo.

Il bonus non viene più assegnato nei casi in cui si chiude la partita Iva in corso d’erogazione del bonus o ci si iscrive ad un’altra forma previdenziale obbligatoria.

Bonus Iscro: a quanto ammonta e come si calcola

Il bonus Iscro è pari al 25% dell’ultimo reddito da lavoro autonomo che viene certificato e inviato all’Inps da parte dell’Agenzia delle Entrate. Un esempio di calcolo esplicativo è presente nella circolare Inps n. 94 del 30 giugno 2021 che specifica tutte le disposizioni in materia.

Se l’ultimo reddito certificato ammonta a 6.000 euro, questa cifra viene prima divisa per due e poi moltiplicata per il 25%, quindi: 6.000/2 = 3.000 x 25% = 750. Con un reddito di 6.000 euro il bonus Iscro è pari a 750 euro.

L’ammontare mensile non può essere inferiore a 250 euro né superiore a 800 euro. Qualora dal calcolo dovesse risultare una cifra inferiore a 250 o superiore a 800, il beneficiario riceverebbe 250 euro nel primo caso e 800 euro nel secondo.

Bonus Iscro: quando e come fare domanda all’Inps

La domanda per l’indennità si può presentare tramite il portale online ufficiale dell’Inps: la scadenza è fissata al 31 ottobre.

La presentazione può essere fatta in 4 modi:

  • inviando la domanda autonomamente (con Spid e Carta d’identità elettronica o Cns);
  • utilizzando il servizio telematico dell’Inps;
  • contattando il call center: il numero verde 803.164 da fisso o 06.164164 da mobile;
  • affidandosi a Caf e patronati.

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ultimo aggiornamento: 27-07-2021


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