Come funziona il bonus partite IVA, quali sono i requisiti da rispettare per ottenerlo e come inoltrare la domanda.

Con la Legge di Bilancio 2024, le partite IVA che hanno perso il lavoro riceveranno un contributo fino a 800 euro per un periodo massimo di sei mesi. Tale indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO) – presentata durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 – sarà erogato in qualità di bonus strutturale, così da assicurare un sostegno ai piccoli imprenditori e professionisti che hanno subito una diminuzione del proprio reddito.

Bonus partite IVA fino a 800 euro: cos’è

L’ISCRO – ossia indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa è una forma di cassa integrazione riconosciuta ai liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell’INPS.

L’importo erogato dall’Istituto di previdenza può andare da un minimo di 250 euro a un massimo di 800, calcolato in base al reddito dichiarato, che, con la Legge di Bilancio, è stato alzato fino a 12mila euro.

soldi portafoglio banconote
soldi portafoglio banconote

Come indicato sul sito dell’INPS, il limite prende in considerazione solo i redditi derivanti dall’attività lavorativa autonoma, come quelli inseriti nei quadri RE, RH o LM.

Inoltre, non sono presi in considerazione altri tipi di reddito: tra questi, quello da partecipazione a impresa o da lavoro dipendente o parasubordinato.

La Manovra ha introdotto come novità l’obbligo per i beneficiari di dimostrare una riduzione del proprio fatturato di almeno il 70% rispetto alle entrate percepite nei due anni prima.

I requisiti da rispettare

In precedenza, infatti, era sufficiente aver ottenuto un reddito da lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei guadagni nei tre anni prima. Il bonus, nei fatti, è calcolato al 25% dei redditi dichiarati da partita IVA o libero professionista negli anni precedenti all’anno in cui è presentata la domanda.

A partire da gennaio 2024, l’indennità sarà finanziata tramite un contributo dello 0,35% sui redditi prodotti da lavoro autonomo.

Nel primo anno di applicazione di questa misura strutturale, saranno 4.500 le partite IVA che dovrebbero richiedere l’incentivo, secondo la stima elaborata dalla relazione tecnica allegata alla Manovra.

Questa crisi delle partite IVA è stata rilevata dai numeri del Ministero dell’Economia e delle Finanze; inoltre, negli ultimi tempi, sono state attuate delle misure al fine di identificare le regioni nelle quali si registravano, maggiormente, aperture e chiusure lampo di P.IVA.

Come inoltrare la domanda

I lavoratori autonomi che soddisfano i requisiti indicati nella circolare INPS del 30 giugno 2021, n. 94, possono presentare domanda all’Istituto di previdenza per l’iscrizione.

Per essere ammessi al contributo occorre essere in regola con la contribuzione previdenziale, non avere alcun trattamento pensionistico diretto attivo e non essere già assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie.

Inoltre, la partita IVA deve essere attiva da almeno quattro anni a partire dalla data della richiesta. L’INPS dovrebbe procedere la versamento del contributo corrispondente a partire dal giorno successivo alla ricezione della domanda.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 16-11-2023


Lo smart working migliora l’ambiente: lo certifica il Politecnico di Milano

Billoo, l’app che individua gli errori presenti in bolletta