Dopo la crisi del 2023, il legume antico, usato come surrogato del cacao e nel settore mangimi e cibi per animali, sbarca nel mondo del gluten free.

L’Italia è insieme al Portogallo il secondo maggiore produttore mondiale di carrube, dietro soltanto al Marocco. Secondo i dati dell’Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, la produzione italiana del legume antico, diffuso dal Nord Africa e il Mediterraneo fino all’Iran, ammonta a 35mila tonnellate all’anno. La coltivazione avviene in diverse zone di Sicilia, Sardegna e Basilicata, ma è in particolare a Ragusa e Siracusa che si concentra il grosso della produzione nazionale.

Carrube, proprietà ideali per il gluten free

Dopo un 2023 di forte crisi per l’esplosione della domanda come surrogato del cacao, con le quotazioni che sono salite alle stelle (fino a oltre 30 euro al chilo) e una drastica riduzione della richiesta da parte delle aziende alimentari, il 2024 è un anno di rinascita per le imprese del settore. I baccelli di carrube sono destinati alla produzione di mangimi e cibo per animali, ma negli ultimi tempi la ripartenza della domanda si deve soprattutto al mondo del senza glutine.  

La farina di semi di carrube è un addensante naturale totalmente gluten free: può essere utilizzata nell’industria alimentare e a casa per le creme, le torte vegane senza latte e senza uova, il gelato e la granita artigianali. È la polpa, invece, ad essere usata come sostituto del cacao per il suo sapore davvero molto simile. Priva di caffeina e di colesterolo, questa farina è un superfood ricco di vitamine, sali minerali, antiossidanti, fibre e pectine.

Pane senza glutine
Il gluten free è terreno di conquista per l’industria della carrube

Una delle realtà italiane più attive nel settore della carrube è la SCF – Sicilian Carob Flour, azienda ragusana con un’esperienza trentennale che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 4 milioni di euro. Dopo aver ottenuto le dovute autorizzazioni, l’impresa siciliana è entrata nell’alimentazione umana con una nuova linea di prodotti dall’etichetta pulita e adatti ai celiaci. Nel senza glutine, infatti, la domanda di farina di semi di carrube è sempre più forte.

L’Italia si sta adeguando a questa tendenza perché al momento è molto difficile trovare le quantità di materia prima adeguata alle esigenze delle industrie. L’obiettivo delle aziende del settore è costruire una filiera capace di passare dalla raccolta alla trasformazione. Proprio a Ragusa, grazie ai fondi del PNRR, è stato avviato un contratto di filiera guidato da LBG Sicilia Ingredients, azienda fondata nel 2001 da Giancarlo Licitra e diventata leader del mercato globale della farina di semi di carrube.

Carrube, Italia costruisce la sua filiera

LBG Sicilia Ingredients rifornisce alcune delle aziende alimentari più importanti al mondo in oltre 90 nazioni. La strategia dell’azienda si basa sull’integrazione verticale: sviluppare la catena di fornitura, le tecnologie di produzione congiunta e i mercati finali. Il contratto di filiera appena siglato prevede l’avviamento di 67 ettari di nuovi carrubeti entro il 2026 per mettere in rete tutti i protagonisti del settore.

C’è infine il comparto dei prodotti a valore aggiunto. Una virtuosa realtà italiana è Natura Humana, azienda barese di Castellana Grotte che commercializza il concentrato Carrubaviva, ottenuto da un metodo brevettato di estrazione a freddo. La melassa che risulta è un ingrediente presente in numerosi prodotti spalmabili a basso indice glicemico, adatti a diete vegane, celiache e salutari. Si prevede che nel 2024 Natura Humana triplicherà gli 80mila euro di incassi registrati l’anno scorso.

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ultimo aggiornamento: 18-05-2024


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