La norma della soglia di 1000 euro erogati entra in vigore a partire dal 1° gennaio 2022: ecco quali pagamenti non riguarda.
Arriva la stretta definitiva sul contante. Dopo l’allarme per il possibile contagio virale attraverso l’uso di banconote e monete, ampiamente smentito dalla Bundesbank tedesca, e le ambigue denunce contro chi evade e fa il nero, gli spacciatori e i corruttori, a partire dal 1° gennaio 2022 entra in vigore la nuova soglia massima di contanti. Si scende dai 2000 e si torna al regime dei 1000 euro.
Contanti, limite a 1000 euro dall’1 gennaio 2022
Il governo del premier Mario Draghi vuole una società sempre più cashless, premendo non per la riduzione ma per la quasi totale abolizione del contante. A stabilire la rinnovata soglia al ribasso è il decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2020, approvato dal governo Conte Bis con l’obiettivo di incentivare l’uso di strumenti di pagamento elettronici.
A livello europeo l’Italia è uno dei Paesi con la minore diffusione di pagamenti digitali. Stando a quanto rivela la Banca d’Italia, otto pagamenti retail su dieci avvengono ancora in contanti. Il primo passo è avvenuto il 1° luglio 2020 con la riduzione da 3000 a 2000 euro di tetto massimo. Dal 1° gennaio 2022 avviene il secondo step con la soglia che si abbassa ulteriormente a 1000 euro.
Il tetto massimo dei 1000 euro reintroduce quanto già deciso nel 2011 dal decreto Salva Italia (la tristemente celebre Manovra Monti, quella del ritorno all’Ici sulla prima casa e della riforma delle pensioni) prima del cambio avvenuto nel 2016. Quella del 2022 è la nona modifica in materia nell’arco di vent’anni, la quinta soltanto negli ultimi dieci.
La soglia dei 3000 euro rimane soltanto per i cambiavalute iscritti nel registro tenuto dall’Autorità, prevista dal Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Le multe sono salate per chi non rispetta le regole. La sanzione amministrativa va dai 3000 ai 50.000 euro. La multa si quintuplica in caso di importi in contanti superiori ai 250.000 euro.
Quanti contanti si possono tenere in casa?
Il limite dei 1000 euro fa parte delle norme messe in campo dal governo Draghi contro l’evasione fiscale. Sono previste sanzioni, fino a 30 euro, per i commercianti che non accettano il pagamento con Pos, ossia con bancomat o carte di credito, di qualunque importo si tratti.
In realtà in Italia l’evasione dovuta al contante è una componente limitata ad appena il 4,8% rispetto ad altre voci come l’elusione, che vale il 20,8% dell’evasione totale stimata. In molti Paesi europei, inoltre, non esiste alcun limite all’uso del contante. Tra questi spicca la “virtuosa” Germania, dove l’economia sommersa vale 351 miliardi di euro, come rivela il Sole 24 Ore.
La Germania primeggia anche per riciclaggio di soldi sporchi (primo Paese in Europa insieme al Lussemburgo, come conferma il report Cinquanta sfumature di fisco creativo curato da Eurodad) e per l’elevatissimo numero di lavoratori, specie emigrati, pagati in nero e sfruttati. Senza dimenticare che le aziende tedesche risultano tra le più corrotte al mondo (quasi quanto quelle nigeriane) e gli scandali come quelli di Wirecard e Hartz, della Volkswagen con le emissioni taroccate e della Siemens con le tangenti per gli appalti di tlc, sistemi di sicurezza ed energia.
Resta da capire quali saranno gli effetti del “cashless” italiano su chi ha meno stabilità economica, ormai sempre più povero, escluso e ai margini, e sull’eccesso di potere detenuto da chi gestisce le reti tecno-finanziarie.
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ultimo aggiornamento: 03-01-2022