La mossa “verde” della Farnesina: il Ministero degli Esteri sostiene un progetto per la creazione di un parco naturale nella regione pakistana del Gilgit Baltistan.

Esperti e scienziati si confrontano da anni sui dati raccolti tra i ghiacciai del K2. Il rischio dell’estinzione è una possibilità concreta se ci saranno cambiamenti sensibili del clima. Per correre ai ripari, sono numerosi i progetti di tutela ambientale che si stanno attivando. Tra questi ne spicca uno tutto italiano: “Glaciers and Students” (ovvero ghiacciai e studenti), il programma finanziato dal Ministero degli Esteri attraverso la Cooperazione allo sviluppo e all’Undp, in collaborazione con EvK2 Pakistan.

L’Italia tutela i ghiacciai del K2

L’obiettivo della missione è censire e monitorare i 5.350 ghiacciai del Pakistan e creare un parco naturale nella regione del Gilgit Baltistan. “Glaciers and Students” sarà intitolato ad Ardito Desio, il geologo ed esploratore friulano che conquistò il K2 nel spedizione del Karakorum del 1929.

L’avvio del progetto è fissato per gennaio 2022, in occasione dell’Anno internazionale della sostenibilità delle montagne proclamato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La prima mossa sarà la mappatura satellitare dei ghiacciai del K2, la successiva la raccolta di informazioni utili per la gestione dei sistemi idrici, dall’irrigazione alla produzione di energia. Il programma vuole proteggere quella che è la terza più grande riserva d’acqua dolce mondiale dopo i due poli.

I ghiacciai del K2
La vista dal campo III sul Gasherbrum II

Agostino Da Polenza, l’alpinista italiano, manager e coordinatore di progetti scientifici in alta quota che ha fondato Ev-K2-CNR con Desio, ha spiegato che il programma ha lo scopo di “trasformare la regione del Nord del Pakistan, un’area di 87mila km quadrati, in una grande area protetta, un grande parco che può rappresentare per gli studiosi italiani e pakistani un laboratorio a cielo aperto”.

“Glaciers and Students” si avvale della collaborazione del glaciologo Claudio Smiraglia, docente all’Università di Milano e membro del Comitato Glaciologico Italiano, e di Guglielmina Diolaiuti, docente di Geografia fisica, di Climatologia, di Glaciologia e di Fotogeologia presso il Dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” dell’Unimi. A loro si è unita anche Titi Melis, docente del dipartimento di Scienze Chimiche e della Terra dell’Università degli Studi di Cagliari.

Ghiacciai del Pakistan, Karakorum e la sua anomalia

Alle due università italiane si aggiungerà poi la cooperazione di due atenei locali, la International Karakorum e la Baltistan University. La dotazione economica messa in campo dalla Farnesina in questa fase iniziale ammonta a 1,1 milioni di euro.

Il “Glaciology Center” è stato inaugurato il 27 dicembre scorso e sarà il campo-base per il censimento degli oltre 5mila ghiacciai della zona. Occhi puntati soprattutto sulla cosiddetta “Karakorum Anomaly“, l’anomalia per cui in alcuni ghiacciai non si registra alcuna riduzione del ghiaccio. Gli studenti saranno coinvolti in maniera diretta nel lavoro di ricerca e data entry per dare un impulso concreto agli impegni presi durante la Cop 26 di Glasgow.

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ultimo aggiornamento: 04-01-2022


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