La Commissione Europea ha approvato il PNRR italiano, documento che dichiara come saranno investiti i finanziamenti del Recovery Fund.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato che l’Europa ha approvato in via definitiva il PNRR, Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel documento l’Italia rende note le modalità con cui sarà investito il denaro del Recovery Fund. L’Europa, infatti, ha concesso ai Paesi membri un piano di finanziamenti per incentivare la ripresa economica, messa in crisi dalla pandemia da COVID-19.

Che cos’è il PNRR?

L’Unione Europea ha stabilito che ogni suo Stato membro, per accedere ai fondi concessi da Next Generation EU (NGEU), dovrà fornire un Piano nazionale per la Ripresa e la Resilienza. Nel piano è necessario siano definiti nel dettaglio investimenti e riforme relativi al periodo che va dal 2021 al 2026. Lo strumento di NGEU per la ripresa è in realtà un’integrazione del Quadro finanziario già predisposto per il 2021-2027.

Ragazza con mascherina e bandiera UE
Ragazza con mascherina e bandiera UE

Il piano era già stato preparato durante le ultime settimane del governo di Giuseppe Conte, ma ha continuato a subire integrazioni e modifiche anche nel corso dell’attuale governo di Mario Draghi. La proposta che è stata fatta alla Commissione Europea prevede una somma di finanziamenti pari a 220 miliardi di euro.

L’Italia ha ricevuto una valutazione positiva da parte della Commissione Europa, che ha approvato il nostro PNRR, ma perché il piano sia ufficialmente approvato serve un ultimo step. Nel passaggio finale, che avverrà nel corso del prossimo mese, dovrà essere il Consiglio dell’UE a dare il via libera al PNRR italiano. La prima parte dei finanziamenti equivale al 13% sul totale, e non comporterà limitazioni o vincoli di sorta. A partire da luglio-agosto, infatti, l’Italia dovrebbe già disporre di circa 25 miliardi di euro.

Come è strutturato il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza?

Nel PNRR le misure e i progetti si incasellano in sei aree fondamentali di intervento, che a loro volta richiamano i 6 pilastri di Next Generation:

  1. Inclusione e coesione sociale
  2. Rivoluzione green e transizione ecologica
  3. Digitalizzazione e innovazione
  4. Infrastrutture sostenibili
  5. Ricerca e istruzione
  6. Interventi per la salute

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ultimo aggiornamento: 26-06-2021


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