Lo shopping compulsivo che rovina i ragazzi ma che ha anche fini terapeutici: cos’è, nel dettaglio, il doom spending.
Negli ultimi anni, si è diffuso un fenomeno sociale che sta sollevando preoccupazioni tra economisti e psicologi: parliamo del doom spending. Il termine, che unisce le parole inglesi “doom” (rovina) e “spending” (spesa), si riferisce all’abitudine di spendere impulsivamente somme di denaro in risposta a un senso di ansia, incertezza o insoddisfazione per il futuro. Sempre più giovani sembrano essere attirati da questa tendenza, che – sempre più spesso – genera problemi economici e psicologici.
Cos’è il doom spending
Il doom spending è una forma di shopping compulsivo, ma non solo: tale fenomeno, infatti, fa riferimento anche a un comportamento legato a una percezione negativa del futuro.
Molti giovani, schiacciati da incertezze economiche, crisi climatiche, precarietà lavorativa e da un mondo iperconnesso che amplifica l’ansia, cercano conforto immediato nel consumismo. Gli acquisti – che possono, ad esempio, spaziare dalla sottoscrizione di abbonamenti online ai gadget tecnologici fino alla prenotazione di viaggi ed esperienze costose – diventano, dunque, una forma di evasione.

A differenza dello shopping tradizionale, per cui l’acquisto è pianificato e motivato da una necessità, nel doom spending le decisioni sono spesso impulsive. L’atto di comprare dona una gratificazione immediata, ma temporanea, che viene presto sostituita da sentimenti di rimorso e colpa.
Le motivazioni alla base di tale fenomeno
Il fenomeno è strettamente connesso al contesto socio-culturale. La pandemia ha avuto un ruolo molto importante nell’accentuare le incertezze esistenziali, tanto da spingere molti a cercare una forma di controllo attraverso il consumo.
Inoltre, l’esposizione costante ai social media alimenta un senso di competizione e la necessità di aderire a standard di vita apparentemente perfetti.
Anche la facilità di utilizzo dei metodi di pagamento digitali e anche la formula “compra ora, paga dopo” ha contribuito alla diffusione del doom spending. Per molti giovani, queste piattaforme mettono loro a disposizione una sensazione di disponibilità economica fittizia, che può portare ad accumulare debiti senza rendersene conto.
Conseguenze e possibili soluzioni
Le ripercussioni del doom spending non si limitano solamente al portafoglio. A lungo termine, infatti, questo comportamento può generare stress, senso di fallimento e un circolo vizioso di dipendenza dal consumo.
Per contrastare il fenomeno, è fondamentale, in tal senso, promuovere l’educazione finanziaria, in modo da aiutare i giovani a comprendere l’importanza di una gestione consapevole delle proprie risorse economiche. Infine, è di grande importanza anche il sostegno psicologico può aiutare a individuare le cause profonde dell’ansia che – nei fatti – genera questo comportamento.
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ultimo aggiornamento: 27 Gennaio 2025 16:44