Lo rivela il rapporto “Le serie e i film italiani sui mercati esteri: circolazione e valore economico”, presentato da Anica e Apa.

Le serie tv e i film italiani sono in crescita all’estero con numeri positivi nel triennio 2020-2022 rispetto al 2017-2019. Lo rivela il rapporto Le serie e i film italiani sui mercati esteri: circolazione e valore economico, presentato da Anica e Apa, le associazioni delle industrie dell’audiovisivo e dei produttori. Lo studio è stato condotto insieme all’istituto di ricerca eMedia e con il sostegno dell’Ice nell’ambito del Mia, il mercato internazionale dell’audiovisivo di Roma.

Film italiani all’estero: l’export cresce

Su un numero di 1.165 opere tra film e serie di finzione, documentari e animazioni prodotte nel triennio 2020-2022, la circolazione estera si colloca tra 183 (stima minima) e 203 (stima massima). Il valore complessivo legato all’export supera i 100 milioni di euro, in netta crescita rispetto ai dati relativi al 2017.

La quota è destinata ad aumentare nel 2023, un anno significativo per i film italiani venduti nel mondo. Io capitano di Matteo Garrone, candidato italiano agli Oscar, è distribuito negli Stai Uniti da Cohen Media Group. I sales agent tedeschi di Match Factory hanno venduto La chimera di Alice Rohrwacher praticamente ovunque, dall’Albania allo Yemen. Non sono da meno Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, Disco Boy di Giacomo Abruzzese e il campione d’incassi C’è ancora domani di Paola Cortellesi, venduto da Vision Distribution in quasi tutta Europa, Brasile, Taiwan, Australia e Nuova Zelanda.

Spettatori in una sala cinematografica
Cinema italiano: crescono la distribuzione internazionale e le coproduzioni

Oltre alla tendenza positiva della distribuzione internazionale, crescono anche le coproduzioni: +51% rispetto al 2017-2019. Per sostenere la distribuzione estera “servono minimi garantiti, una leva efficace che torni a far distribuire a imprese italiane il cinema italiano di punta: occorre anche costanza dal punto di vista normativo e della gestione amministrativa”, spiega il presidente dell’Anica Francesco Rutelli.

Le nazioni “si raccontano e competono anche attraverso lo storytelling del proprio Paese e le opere audiovisive sono un mezzo importantissimo: la loro produzione è un punto centrale in queste industrie creative che hanno un valore economico da proteggere e sostenere”, aggiunge Chiara Sbarigia, presidente di Apa e Cinecittà.

Quante persone impiega il cinema italiano

Nello studio di Anica e Apa, si calcola che l’occupazione del settore ha raggiunto i 120mila impiegati diretti. L’incremento di produzioni nel triennio 2020-2022 è in valori medi del 28% delle opere e del 30% delle ore prodotte. In Italia si produce tanto, sia per la sala cinematografica che per la televisione e il VOD, l’on-demand.

Il governo, come ha già fatto con la legge antipirateria, il tax credit e una serie di strumenti legislativi continuerà a sostenervi”, specifica il presidente della commissione Cultura del Senato Roberto Marti. “Dall’anno prossimo possiamo cominciare a fare degli investimenti reali, riempire di contenuti quelle iniziative legislative importanti che stiamo portando avanti in maniera seria, leale e trasversale”, conclude Marti.

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ultimo aggiornamento: 08-01-2024


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