Vai al contenuto

Il Piemonte al mio fianco, i risultati dell’iniziativa per le persone con disabilità visiva

Una persona non vedente cammina con il suo bastone

Il Consiglio regionale e l’Uici hanno unito le forze per un progetto di inclusione e accesso ai servizi per ciechi e ipovedenti, dalla scuola alla sanità.

Saper vedere dove comincia la discriminazione delle persone con disabilità visiva e difenderne i diritti per un cambio radicale di mentalità: è stato l’obiettivo del programma Il Piemonte al mio fianco, organizzato dal Consiglio regionale con l’Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) e sostenuto economicamente dalla Regione con il supporto della Rete regionale contro le discriminazioni. Un’iniziativa per il sostegno all’inclusione in ambiti essenziali: la scuola, la sanità, la protezione civile, le nuove tecnologie.

Il Piemonte al mio fianco, contro l’emarginazione

Il piano nasce dall’analisi delle difficoltà che una persona non vedente può ancora incontrare tra i banchi di scuola e in ospedale, in situazioni impreviste e di emergenza e con le tecnologie digitali. Dal Piemonte al mio fianco sono arrivate attività di formazione, confronto reciproco e dimostrazioni pratiche. L’inclusione scolastica è stata promossa da una serie di percorsi formativi per insegnanti delle scuole piemontesi di ogni ordine e grado, tenuti nelle province di Biella, Cuneo, Torino e Vercelli, per favorire la conoscenza del codice Braille, dei dispositivi digitali e dei programmi informatici.

L’accessibilità di ospedali e strutture sanitarie è un nodo cruciale per l’uguaglianza di tutti e tutte. Ad Alessandria, Cuneo e Vercelli il progetto ha portato moduli formativi rivolti al personale medico e infermieristico per illustrare le principali modalità di relazione con le persone cieche in tutto il percorso di cura: accoglienza, ricovero, esami clinici, indicazioni terapeutiche, dimissioni.

Paziente in ospedale che indossa calzini
Gli ospedali piemontesi diventano inclusivi per le persone con disabilità visiva

La protezione civile è stata coinvolta dal Piemonte al mio fianco con percorsi formativi teorico-pratici destinati agli operatori di Alessandria, Cuneo, Pinerolo e Vercelli per insegnare il soccorso e l’assistenza alle persone con disabilità visive in caso di emergenza e i comportamenti corretti da adottare. Nel caso dell’assistenza tecnologica, sono state coinvolte in incontri formativi le persone più anziane e meno abituate alle novità. I tutor hanno favorito l’apprendimento di applicazioni per il riconoscimento dei colori, strumenti di lettura, soluzioni per chiedere aiuto a distanza, software di supporto per la mobilità, assistenti vocali, sistemi per la domotica e comando a distanza degli elettrodomestici.

Sebbene la disabilità abbia già una sua legge contro le discriminazioni, la 67 del 2006, l’iniziativa si è impegnata per la prevenzione e il contrasto facendo conoscere alla cittadinanza le varie forme che possono assumere i comportamenti discriminatori e le misure di tutela da adottare. Gli incontri si sono tenuti presso le sezioni Uici del Piemonte con l’appoggio dei nodi provinciali antidiscriminazione presenti sul territorio.

Discriminazione dei disabili visivi: il piano piemontese

In Piemonte stiamo rafforzando un cambio di mentalità importante – fanno sapere Alberto Cirio e Maurizio Marrone, il presidente della Regione e l’assessore alle Politiche sociali –. Ancora troppo spesso le discriminazioni riguardano l’accesso ai servizi per le persone con disabilità, e per questo motivo abbiamo scelto di destinare le risorse per i progetti anti-discriminazione al superamento di queste barriere. La lotta alle discriminazioni si fa garantendo finalmente l’accesso ai servizi. Abbiamo scelto di collaborare a questo progetto con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, che per noi è un referente importante, per favorire autonomia e accessibilità e per rendere realtà l’inclusione delle persone con disabilità visiva in tanti settori quotidiani. La strada è ancora lunga, ma il percorso che stiamo portando avanti è sicuramente virtuoso ed è motivo di orgoglio, perché non esistono sviluppo e crescita di una società se questa non è in grado di accompagnare e includere le persone più fragili garantendo loro pari diritti e pari opportunità”.

Con le attività progettuali delle cinque aree di intervento abbiamo cercato di formare diverse figure professionali sui temi della disabilità visiva, con l’obiettivo di accrescere l’attenzione, la sensibilità e la preparazione di coloro che interagiscono a vario titolo con le persone cieche e ipovedenti – aggiunge Franco Lepore, il presidente di Uici Piemonte –. Inoltre abbiamo fornito una serie di suggerimenti per eliminare le barriere architettoniche, sensoriali, digitali e culturali che ancora oggi impediscono la piena inclusione delle persone con disabilità. Grazie a questo progetto ambizioso e affascinante oggi possiamo dire che il Piemonte è un po’ più attento e vicino alle esigenze delle persone con disabilità visive”.

Riproduzione riservata © 2025 - LEO

ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2025 10:32

I prodotti vegani piacciono sempre di più agli italiani: il consumo cresce del 43%