Cos’è e come funziona il sistema ideato nel 1908 dalla giornalista giapponese Motoko Hani che permette di tenere d’occhio le spese e mettere da parte piccole o grandi somme.

Per gli italiani il risparmio viene prima di tutto. Ma come si fa a mettere da parte qualcosa per il futuro in anni di inflazione ai massimi livelli, incremento delle bollette, aumenti spropositati e pagamenti imprevisti? La risposta è il metodo kakeibo, un antico sistema giapponese per gestire le spese e risparmiare sulle uscite. Questa metodologia nasce nel 1908 da un’idea della giornalista nipponica Hani Makoto sul giornale Fujin no sugao.

Metodo kakeibo: che cos’è di preciso?

Kakeibo in giapponese significa registro di casa. Il kakeibo è quindi una semplice agenda domestica fai da te sulla quale, all’inizio di ogni mese, annotare le entrate e le spese necessarie per la mensilità e stabilire una sorta di obiettivo di risparmio. Monitorando il flusso di entrate e di uscite, si tiene ben presente quale somma si vorrebbe accantonare ogni mese.

Il metodo è semplice: basta mettere nero su bianco i soldi di cui si dispone e le spese giornaliere, sommarle prima alla fine della settimana e poi alla fine del mese. A mese concluso, si appunta il riepilogo di tutte le spese. Oltre a consumi e liquidità, Makoto suggeriva di scrivere nel kakeibo anche pensieri e osservazioni con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza delle proprie spese.

Un uomo accumula monete per risparmiare
Col kakeibo si pratica l’arte giapponese di risparmiare

La griglia del kakeibo è divisa nei dodici mesi dell’anno e registra sia le entrate e le uscite fisse (l’affitto, la rata del mutuo o dell’automobile, le bollette) che le spese aggiuntive necessarie o di piacere, da una riparazione a un’uscita per il cinema, il concerto o il ristorante. Una voce importante è ovviamente quella del risparmio: lo scopo che ci si è posti.

L’intero metodo messo a punto da Makoto ruota attorno a quattro domande principali. Quanti soldi ho? Quanto spendo ogni mese? Quanto posso risparmiare? Come posso migliorare? La voce delle spese è divisa in quattro categorie: necessità essenziali (ad esempio casa, cibo, vestiti, utenze); non essenziali (le sigarette, il mangiare fuori, gli acquisti d’impulso);  culturali (cinema, museo, libri); impreviste (una visita medica, una multa o un guasto).

Come funziona il metodo kakeibo per risparmiare

Secondo il metodo kakeibo, sottraendo alle entrate le uscite e il risparmio desiderato si ottiene l’importo di cui si dispone nel mese. La formula è: budget = entrate − costi fissi. Ad esempio, con 1.500 euro a disposizione al mese e costi fissi mensili per 800 euro, il budget sarà di 700 euro. Impostato l’obiettivo di risparmio, per esempio il 10% quindi 70 euro al mese, occorre limitare le spese variabili a 630 euro. Risparmiando 70 euro al mese e rispettando la tabella di marcia, in un anno l’accantonamento arriverà a 840 euro.

Sarà il bilancio su periodi settimanali, mensili o trimestrali a permettere di capire se si sta andando nella direzione giusta o se c’è qualcosa da modificare, quante e quali spese extra tagliare. Naturalmente il punto di forza di questo metodo è proprio lo scrivere e l’annotare tutto a penna, senza ricorrere ad app e salvadanai digitali “immateriali” come Gimme5. Grazie alla sua semplicità e alla sua flessibilità, il kakeibo è consigliato soprattutto a chi ha problemi a rispettare i budget, non è bravo a gestire i soldi o risparmia per la prima volta. Si stima che il procedimento, se seguito correttamente, consente di mettere da parte fino al 35% di risparmi in un anno tagliando tutte le spese superflue.

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ultimo aggiornamento: 23-01-2024


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