È diventata un simbolo del lavoro senza tregua in Emilia-Romagna l’immagine del bimbo di quattro mesi che, rimasto isolato con la sua famiglia, stringe il dito del suo soccorritore.

Tra i tanti interventi dei vigili del fuoco per arginare i danni delle piogge torrenziali in Emilia-Romagna, quello di un neonato salvato dall’alluvione con la sua famiglia è diventato il simbolo del lavoro delle squadre operative. L’episodio è avvenuto a Monterenzio, comune in provincia di Bologna, dove il bimbo di quattro mesi era rimasto isolato con la mamma, i nonni e la zia a causa di una grossa frana che ha interrotto la strada.

Neonato salvato dall’alluvione a Monterenzio

Per salvare la famiglia, i tecnici del soccorso alpino sono stati costretti ad abbandonare il loro fuoristrada e proseguire a piedi. Arrivati sul posto, hanno dovuto richiedere l’intervento dell’elicottero dei vigili del fuoco. Terminata l’operazione, l’intera zona di Pizzano è stata messa in sicurezza, posizionando delle corde fisse per favorire l’evacuazione e accompagnare gli altri familiari.

Nelle immagini diffuse online, si vede il neonato che stringe il dito del suo soccorritore, a bordo di un elicottero. “Nella manina che stringe quella dell’elisoccorritore che l’ha salvato c’è tutto il senso del nostro lavoro”, ricordano i pompieri sui social. Quella di Monterenzio non è stata l’unica operazione che ha coinvolto il soccorso alpino. A Botteghino di Zocca, frazione del comune di Pianoro in val di Zena, un 92enne malato è stato sorpreso dall’acqua mentre dormiva. È dovuto intervenire il 118 per trasportare l’uomo al pronto soccorso del Sant’Orsola per un controllo.

paesaggio acqua alluvione
L’Emilia-Romagna devastata per il secondo anno consecutivo dall’ ‘alluvione

In Emilia-Romagna si contano più di tremila persone evacuate e una vittima di appena 20 anni, Simone Farinelli, morto sott’acqua dopo essere stato travolto dalla piena del torrente Zena a Pianoro. A Monterenzio, dove il bimbo di quattro mesi è stato tratto in salvo, i cittadini lasciati soli dalle istituzioni sono sul piede di guerra. Il diluvio ha sgretolato gli stessi costoni crollati nel maggio 2023.

Il fiume Idice si è ingrossato a tal punto da tracimare e inondare la carreggiata della via principale del paese, travolgendo qualsiasi cosa incontrata lungo la sua strada. La montagna si è spaccata e i detriti hanno colpito negozi, auto e cortili delle abitazioni. Le frane si sono verificate negli stessi punti dove la parete si è sgretolata l’anno scorso. Per fortuna di cittadine e cittadini, ci sono i vigili del fuoco che lavorano senza tregua per salvare vite.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 26-10-2024


A Venezia il bus rosa è presidio mobile per la prevenzione del tumore al seno