Tra le novità della riforma Cartabia le istruttorie pronte dalla prima udienza e il piano genitoriale: ma la magistratura è sotto organico.

Con almeno 120 giorni di anticipo rispetto alle previsioni iniziali alla fine di febbraio 2023 entrerà in vigore la riforma Cartabia sul diritto di famiglia. Riguarderà divorzi, separazioni, affidi e figli. Diversi i cambiamenti che arriveranno con le nuove disposizioni in materia volute dall’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia. In particolare cambieranno le modalità per chiedere la separazione, mentre tra le novità si parla di istruttorie già pronte dalla prima udienza e di piano genitoriale. Il problema però è che la riforma rischia di trovare impreparata la magistratura, attualmente sotto organico.

La nascita del Tribunale della Famiglia

Con la riforma Cartabia presto si procederà alla soppressione dei tribunali per i minori e alla nascita del Tribunale della Famiglia al fine di superare la divisione attuale tra tribunale ordinario, tribunale per i minorenni e giudice tutelare. Solo dal 2025 però saranno esecutive le disposizioni relative ai minori e sarà operativa la nuova sezione del Tribunale della Famiglia.

Una delle parti fondamentali della riforma riguarda il deposito del piano genitoriale, ovvero un documento che dovrà essere inserito nel fascicolo e che riguarderà le attività quotidiane dei figli relative alla scuola e ad attività extrascolastiche, frequentazioni dei parenti e un piano delle vacanze. Un’altra novità prevede che i minori vengano sempre ascoltati, ovviamente in situazioni protette.

Il problema però è la mancanza di personale (soprattutto nei Tribunali per i minori), dato che con la nuova riforma le istruttorie non potranno più essere delegate ai giudici ordinari. Attualmente sono solo novemila i magistrati specializzati in tema di famiglia, minori e violenza, mentre ne servirebbero dodicimila. Mancano poi gli strumenti informatici per attuare la riforma e il tempo per formare il personale. La paura più grande è che vengano emessi provvedimenti sbagliati da personale non qualificato e dunque si arriverà spesso in appello.

Tribunale

Cosa cambia con la riforma Cartabia

Sono già state fissate le tappe che porteranno alle modifiche previste nella riforma voluta dall’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia. Ad esempio da giugno entrerà in vigore la riforma sulla mediazione assistita. L’obiettivo principale della riforma in tema di separazioni e divorzi è quello di accorciare i tempi arrivando dai tre anni attuali a circa 8 mesi.

I tempi si ridurranno già negli studi degli avvocati perché questi ultimi dovranno raccogliere tutti gli elementi necessari a richiedere la separazione. Quando il giudice riceverà i ricorsi da entrambe le parti dovrà convocare l’udienza entro tre mesi. Ma la vera novità è che in questi tre mesi il giudice, grazie ai ricorsi, potrà emettere già dei provvedimenti cautelari.

Dunque se prima l’iter vero e proprio iniziava dopo la prima udienza d’ora in poi, se secondo il giudice i documenti sono sufficienti e si può trovare un accordo, la sentenza di separazione può essere emessa già alla prima udienza. Un risparmio notevole sia in termini economici che di tempo sia per le coppie che per la giustizia italiana. Un’altra novità, infine, della riforma prevede che si possa inserire la domanda di divorzio all’interno della causa di separazione. In questo modo si ridurrebbe il tutto ad una sola causa invece di due.

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ultimo aggiornamento: 03-02-2023


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