Trento e Leopoli in Ucraina sono le due città scelte dal CEV per diventare capitale europea del volontariato nel 2024: la scelta della vincitrice entro la fine dell’anno.
Trento è la candidata italiana a capitale europea del volontariato per il 2024. Il Centre for European Volunteering (CEV), la rete di oltre 60 organizzazioni dedite alla promozione e al sostegno del volontariato in Europa, ha reso note le candidature ufficiali. La città candidata a capitale europea del volontariato insieme a Trento è Leopoli in Ucraina. La scelta della vincitrice sarà annunciata entro la fine dell’anno.
Trento candidata capitale europea del volontariato 2024
Il concorso per la capitale europea del volontariato, indetto dal 2013 dal CEV, intende promuovere il volontariato a livello locale e continentale, dando un riconoscimento alle città che supportano e rafforzano le collaborazioni con i centri di volontariato e con le organizzazioni che coinvolgono i volontari e promuovono il volontariato e il suo impatto sul territorio.
La città vincitrice organizzerà con la rete di associazioni del territorio una serie di iniziative che si svilupperanno nel triennio 2023-2025. Gli ambiti nei quali si muoveranno questi eventi senza scopo di lucro saranno indicati dal comitato organizzatore. Dal 2013 ad oggi gli indirizzi prevalenti sono stati pace e diritti umani, cultura e istruzione, accoglienza e inclusione, economia e sviluppo sostenibile.
L’amministrazione di Trento ha subito espresso la volontà di collaborare con la municipalità e con il volontariato di Leopoli, una delle città ucraine più colpite dalla guerra in corso. “Siamo onorati e orgogliosi di essere stati scelti insieme a Leopoli per questo titolo così importante – fa sapere il sindaco di Trento Franco Ianeselli –. Noi naturalmente facciamo il tifo per Leopoli, oggi in prima linea nell’accoglienza dei rifugiati. E ci impegniamo a costruire un ponte tra le due città, già unite dalla comune appartenenza all’impero austro-ungarico e dai colori municipali, il giallo e il blu”.
“La candidatura di Leopoli accanto a Trento è un’opportunità – aggiunge Ianeselli –, un invito a metterci in gioco e a mobilitare le nostre forze migliori per essere di sostegno a una città che, proprio perché è stata toccata marginalmente dal conflitto, è diventata il punto di approdo di tanti ucraini in fuga dalle zone martoriate dai bombardamenti. Possiamo dire che perdere potrebbe essere l’occasione per crescere, per guardare al di fuori dei nostri confini e coinvolgere il nostro volontariato in una nuova avventura solidale”.
Capitale europea del volontariato, Trento come Padova?
Palazzo Geremia lavora a questa candidatura da sei mesi. Il progetto è stato presentato dall’assessora in materia di politiche sociali, familiari ed abitative Chiara Maule. “Essere stati selezionati per la finale è la conferma ulteriore del valore straordinario del nostro volontariato – spiega Maule all’Adige –. Sicuramente il percorso non finisce qui perché il cammino che abbiamo fatto insieme per costruire questa candidatura è stato lungo, intenso, importante”.
La capitale europea del volontariato per il 2022 è Danzica in Polonia, che ha battuto la concorrenza di Gorizia, Izmir e Madrid. La gara per il 2023 si è già chiusa: la capitale scelta dal CEV è stata Trondheim in Norvegia, che ha superato le altre tre candidate Asti, Birgu a Malta e Oireas in Portogallo. L’unica vittoria italiana risale al 2020, quando Padova è stata capitale europea del volontariato e la rete cittadina di volontari si è schierata in prima linea per far fronte all’emergenza Covid.
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ultimo aggiornamento: 18-06-2022