Vai al contenuto

Un medico ha sviluppato un farmaco rivoluzionario per curare il tumore alle ossa infantile

Uno scienziato che tiene una capsula di Petri in laboratorio

La scoperta del dottor Darrell Green è dovuta ad una dolorosa esperienza personale: il suo migliore amico è morto a causa di questo cancro da adolescente.

Arriva dall’Inghilterra quella che potrebbe essere una delle più importanti scoperte farmacologiche nel settore oncologico: una cura per il tumore alle ossa infantile. Un gruppo di ricercatori della University of East Anglia in Gran Bretagna ha sviluppato un nuovo farmaco che agisce contro i principali tipi di cancro osseo primario. Dopo cervello e rene, quello alle ossa è infatti il terzo tumore solido infantile più comune.

Tumore alle ossa infantile: trovata una cura

Il tumore alle ossa distrugge il normale tessuto osseo, si diffonde rapidamente ad altre parti del corpo e ha origine dalla trasformazione di qualunque cellula, colpendo prevalentemente i bambini. In Italia si registra in media ogni anno poco più di 1 caso ogni 100.000 persone, sia uomini che donne. L’incidenza è di 350 nuovi casi all’anno e i più colpiti sono proprio i bambini e gli adolescenti.

Attualmente non esiste alcun tipo di prevenzione efficace per ridurre il rischio di sviluppare questo cancro e il trattamento dipende da diversi fattori. Una volta che si è diffuso, diventa molto difficile trattarlo. Le cure principali sono la chirurgia e la chemioterapia, spesso utilizzate in combinazione. Ma la chemio provoca spesso e volentieri effetti collaterali tossici come la perdita di capelli, la stanchezza e il malessere.

Uno scienziato che tiene una capsula di Petri in laboratorio
In Inghilterra scoperto un trattamento adatto ai bambini per il cancro alle ossa

In alcuni casi è necessario rimuovere la parte malata dell’osso e applicare delle protesi, una procedura che diventa problematica nei bambini in crescita. Il tasso di sopravvivenza per chi è colpito a 5 anni è scarso: appena il 42%, soprattutto a causa della rapidità con cui il cancro alle ossa si diffonde ai polmoni.

Il ricercatore a capo dello studio dell’università britannica si chiama Darrell Green, è un medico della Norwich Medical School dell’UEA ed è stato ispirato a studiare il cancro alle ossa infantile dopo che il suo migliore amico, Ben Morley, è morto a causa della malattia da adolescente. Da allora il medico si è ripromesso di sconfiggere per sempre questo male.

Lo studio sul tumore alle ossa infantile

Uno studio pubblicato dalla rivista Journal of Bone Oncology dimostra che il farmaco sviluppato dal dottor Green, il CADD522, riesce a bloccare un gene associato alla diffusione del tumore in topi impiantati con cancro osseo umano. Il farmaco aumenta i tassi di sopravvivenza del 50% senza la necessità di interventi chirurgici o chemioterapia.

I ricercatori hanno raccolto campioni di ossa e tumori da 19 pazienti ricoverati al Royal Orthopaedic Hospital di Birmingham. Grazie ad un sequenziamento di nuova generazione, gli scienziati hanno individuato i tipi di regolatori genetici chiamati piccoli RNA che erano diversi durante il corso della progressione della malattia.

È un gene specifico, chiamato RUNX2, ad attivarsi nel cancro osseo primario e a diffondere il tumore. La sperimentazione sui topi dimostra che la molecola del CADD522 funziona come la Tincr scoperta allo IEO di Milano: impedisce alla proteina RUNX2 di svilupparsi e non provoca effetti collaterali come la chemioterapia. “Sono ottimista sul fatto che, combinato con altri trattamenti come la chirurgia, la cifra di sopravvivenza cresciuta del 50% utilizzando da solo il CADD522 aumenterebbe ulteriormente”, ha spiegato Green.

Il farmaco è ora sottoposto a una valutazione tossicologica formale prima di passare al vaglio dell’MHRA – Medicines and Healthcare products Regulatory Agency, l’agenzia regolatrice dei farmaci inglese che dà il via libera all’inizio di una sperimentazione clinica sull’uomo.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 4 Aprile 2023 10:05

L’aceto balsamico nel patrimonio Unesco: parte la campagna di Modena e Reggio Emilia