Biografia, carriera e successi personali di Carlo Calvi, oggi Direttore Generale di Nobis Compagnia di Assicurazioni S.p.A. e Presidente di Autoingros Torino S.p.A.

Consigliere delegato del Gruppo Intergea, Carlo Calvi ha ricoperto per oltre 15 anni il ruolo di Amministratore Delegato e successivamente di Presidente di Autoingros Torino S.p.A., concessionaria ufficiale per i brand Fiat, Alfa, Lancia, Fiat Professional, Abarth, Jeep e Hyundai.

Il percorso professionale del manager è iniziato nel settore bancario, mentre risale al 1997 l’inizio della sua avventura nel mondo dell’automotive.

Carlo Calvi
Carlo Calvi

Chi è Carlo Calvi: la biografia

Nato ad Albenga, in provincia di Savona, il 14 gennaio 1961, Calvi ha conseguito il diploma di ragioniere e ha frequentato la facoltà di Economia e Commercio a Genova, percorso non portato a termine.

Attualmente è sposato e ha quattro figli, risiede ad Alba sebbene la vita professionale lo porti spesso a Milano e a Torino.

Carlo Calvi: la carriera

Il primo incarico di Carlo Calvi presso Banca d’America e d’Italia (l’attuale Deutsche Bank), ottenuto nel 1986, prevedeva mansioni di contabilità e ha rappresentato per lui l’occasione per approfondire la tematica della promozione del credito al consumo.

In seguito al trasferimento a Torino, ha lavorato prima in Mediobanca (Compass) sempre nel mondo del credito al consumo, poi per Finconsumo, oggi Santander, dove è rimasto dal 1989 fino al 1997 costruendo una carriera in ascesa, passando da impiegato a responsabile di una filiale, fino a diventare capo area e, infine, Direttore Rete.

Il percorso nel comparto auto è iniziato grazie all’incontro con Alberto di Tanno, CEO e Presidente del Gruppo Intergea, ricoprendo il ruolo di AD e dal 2015 di presidente di Autoingros Torino S.p.A. Dallo stesso anno è Direttore Generale di Nobis Compagnia di Assicurazioni S.p.A., fondata nel 2009.  

A breve inizierà un nuovo percorso professionale nel mondo dell’e-commerce con una società, Carzooon S.p.A., di cui sarà co-founder e Amministratore Delegato.

Carlo Calvi
Carlo Calvi

Vita privata e personale

La giornata lavorativa del manager inizia presto, in ufficio, con la gestione dell’attività assicurativa e la definizione di obiettivi e dei problemi da risolvere, sempre a contatto con numerose persone sia dentro sia fuori dall’azienda.

A questo impegno si aggiunge la vendita, che rappresenta un interesse personale di Calvi e gli offre la possibilità di seguire alcuni clienti storici, nel comparto delle agenzie intermediarie.

Il suo modus operandi in ambito professionale è sempre focalizzato sull’importanza di saper dare delle risposte, negative o positive, mettendo sempre al primo posto il rispetto della parola e delle persone.

“Un altro aspetto fondamentale è commettere degli errori – ha affermato Calvi -. Se non commetti degli errori vuol dire che non fai delle scelte e se non fai delle scelte vuol dire che non dai risposte: questo vuol dire che non stai facendo il tuo mestiere”.

Per la crescita personale e professionale del manager ha avuto molta importanza la figura di Antonio Povero, il suo primo direttore generale, ma non solo.

“Un’altra persona che mi ha ispirato e con cui sto lavorando da 25 anni è Alberto di Tanno; di lui mi hanno sempre impressionato la grinta, la determinazione, la velocità di pensiero e, non ultimo, la “fame“ che ha sempre messo su tutti i progetti .”

Una giornata lavorativa di 14 ore ha sempre reso difficile trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata, una conquista che il manager è riuscito a ottenere grazie al sostegno della famiglia che ha saputo valorizzare anche il poco tempo trascorso insieme.

“Non ho alcun ripensamento e farei tutto quello che ho fatto fino ad oggi. Probabilmente lo farei in un modo diverso soprattutto nei confronti della famiglia. Mi sono reso conto che nonostante la comprensione che abbiano avuto tutti quanti e hanno tutt’ora, probabilmente ho ecceduto un po’.”

3 curiosità su Carlo Calvi

Carlo Calvi si definisce fedele, determinato e sognatore.

Il suo tempo libero è dedicato alla famiglia, lasciando da parte gli altri interessi extralavorativi fatta eccezione per le camminate in montagna e la vela, una passione che si porta dietro da sempre.

Guardando al futuro, tra dieci anni si vede impegnato come “contadino tradizionale”, riprendendo una tradizione familiare e coltivando un interesse personale a contatto con la terra.

“Quello che mi piacerebbe è iniziare a produrre qualcosa, che poi sia da vendere o meno è indifferente. Fare il contadino mi mette una tranquillità che mi fa stare molto bene, è un metodo per staccare la testa dal ritmo serrato della settimana”.

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ultimo aggiornamento: 15-12-2021


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