Secondo l’ONU, il buco nell’ozono si sta lentamente richiudendo e che potrebbe definitivamente arginarsi entro il 2066.

Lo strato protettivo di ozono della Terra sta lentamente ma notevolmente guarendo a un ritmo che riparerebbe completamente il buco sull’Antartide in circa 43 anni, secondo quanto afferma un nuovo rapporto delle Nazioni Unite.

Il buco nell’ozono si sta richiudendo secondo l’ONU: i dettagli

Una valutazione scientifica – che viene messa in atto ogni quattro anni sul buco nell’ozono – ha rilevato che la ripresa è in corso, a 35 anni di distanza da quando, ogni nazione del mondo, accettò di interrompere la produzione di sostanze chimiche che divoravano lo strato di ozono nell’atmosfera terrestre, che protegge il pianeta dalle radiazioni dannose legate a cancro alla pelle, cataratta e danni alle colture.

Buco nell'ozono
Buco nell’ozono

Nella stratosfera superiore e nel buco dell’ozono vediamo che le cose stanno migliorando“, ha affermato Paul Newman, co-presidente della valutazione scientifica.

I progressi sono lenti, secondo il rapporto presentato alla convention dell’American Meteorological Society, a Denver. Si stima che la quantità media di ozono, presente a 30 chilometri di altezza nell’atmosfera, tornerà solamente nel 2040 ai livelli precedenti il 1980. Nell’Artico, i livelli non torneranno alla normalità fino al 2045.

L’Antartide, dove è così sottile tanto da aver formato un gigantesco buco aperto annuale nello strato, non sarà completamente riparato fino all’anno 2066, secondo quanto si legge dal documento.

Il Protocollo di Montreal del 1987

Scienziati e difensori dell’ambiente in tutto il mondo hanno, da tempo, attuano diverse misure per porre rimedio al buco dell’ozono, in base a un accordo del 1987, chiamato Protocollo di Montreal, che vietò l’utilizzo di una classe di sostanze chimiche spesso utilizzate nei refrigeranti e negli aerosol. Questa azione fu definita come una delle più grandi vittorie ecologiche per l’umanità .

L’eliminazione graduale delle sostanze chimiche che consumano ozono ci mostra cosa si può e si deve fare – con urgenza – per abbandonare i combustibili fossili, ridurre i gas serra e, quindi, limitare l’aumento della temperatura“, ha detto il segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, il prof. Petteri Taalas.

Le due principali sostanze chimiche che divorano l’ozono si trovano a livelli più bassi nell’atmosfera, ha affermato Paul Newman, capo scienziato per le Scienze della Terra presso il Goddard Space Flight Center della NASA.

I livelli di cloro sono scesi dell’11,5% da quando hanno raggiunto il picco nel 1993 e il bromo, che consuma più ozono ma è a livelli più bassi nell’aria, è sceso del 14,5% dal picco del 1999, secondo quanto si legge dal rapporto.

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ultimo aggiornamento: 24-01-2023


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