I governatori di Lega e Pd di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna fanno fronte comune contro la proposta della Commissione: ecco perché.

Mal’Aria di città, il report di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane, rivela che nel 2022 sono state ben 29 le città che hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento in un anno previsti per le polveri sottili. A questo fenomeno e al più ampio rispetto dei limiti normativi comunitari vuole rispondere la nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria proposta dalla Commissione e in corso di discussione a Bruxelles.

Direttiva europea qualità dell’aria: cosa prevede

L’obiettivo della proposta è contrastare il fenomeno dello smog e delle polveri sottili, soprattutto nelle aree urbane, rivedendo la legislazione attuale. Aggiornando il valore limite agli inquinanti atmosferici, in particolare il biossido di azoto (NO2) emesso dalle auto diesel e dalle centrali elettriche, si vuole in questo modo tutelare la salute umana allineandosi ai livelli raccomandati dall’OMS.

La proposta prevede di ridurre l’esposizione media della popolazione agli agenti inquinanti abbassando le soglie di particolato (PM10 e PM2,5) e biossido di azoto a partire dal 2030. Sono previste massicce campagne di informazione per il pubblico e pesanti sanzioni in caso di inottemperanza degli obblighi. In particolare, chi si ammala per la cattiva qualità dell’aria potrà intentare una causa legale nei confronti delle amministrazioni inadempienti.

L'inquinamento atmosferico in città
L’inquinamento atmosferico in città colpisce soprattutto il Nord

La proposta della Commissione andrà a sostituire ed unificherà le direttive attualmente in vigore, 2008/50/CE e 2004/107/CE. Questa revisione riguarda molto da vicino l’Italia, condannata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) per aver “sistematicamente e continuativamente oltrepassato” le soglie dal 2010 al 2018. Sotto accusa sono in particolare le città di Torino (dove però le emissioni di CO2 sono calate del 47% in 28 anni), Milano, Bergamo, Brescia, Firenze e Roma.

Secondo i numeri dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) relativi al 2019, l’Italia ha fatto registrare il maggior numero di morti premature da biossido di azoto: 10.640. Cifre che toccano quota 54.000 morti premature se si considerano tutti i livelli di smog. L’impatto economico dell’inquinamento è invece quantificato in circa 1.300 euro a cittadino, fino ai 2.800 euro della sola Milano.

A chi non piace la direttiva europea qualità dell’aria

La revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria non piace ai Presidenti delle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. I governatori padani si oppongono perché ritengono che il rinnovato quadro normativo, che non calcola le differenze territoriali tra le diverse zone europee, rischia di provocare un collasso delle attività industriali e dei trasporti, degli allevamenti e degli impianti di riscaldamento.

Se la norma viene applicata senza i dovuti correttivi, e soprattutto senza buon senso, noi sostanzialmente cancelleremo aree europee, cioè le azzereremo da un punto di vista produttivo”, ha spiegato il governatore del Veneto, Luca Zaia. I quattro amministratori e un gruppo di europarlamentari hanno presentato una controriforma con una revisione del testo, che a sua volta non soddisfa associazioni ambientaliste e per la tutela della salute come Cittadini per l’aria, Associazione Culturale Pediatri (ACP) e Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia).

Tra le proposte più dibattute della controriforma c’è quella di trasformare i limiti imposti per legge agli agenti inquinanti in “valori obiettivo”. Le violazioni, in questo modo, non sarebbero perseguibili per via giudiziaria. L’intento delle regioni, secondo gli attivisti, è ottenere “un quadro normativo fumoso e ricco di deroghe nell’ambito del quale sia sempre rinviabile un approccio serio al tema della qualità dell’aria in Italia”. Al momento la proposta di direttiva è sottoposta ai negoziati che dovranno portare ad un testo finale condiviso da tutti gli Stati membri.

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ultimo aggiornamento: 09-06-2023


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