La novità è inserita nel Decreto “salva infrazioni”: per ridurre lo smog, regioni e province autonome possono decidere di far andare più lentamente gli automobilisti in autostrada e sulle strade extra urbane.
Il limite di velocità in autostrada, fissato alla velocità massima di 130 km/h, si potrà abbassare non per tutelare la sicurezza degli automobilisti ma per motivi ambientali. È una delle novità introdotte nel Decreto legge n. 69/2023, meglio noto come Decreto “salva infrazioni” e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 136 del 13 giugno. Il governo ha varato questa norma per chiudere una delle procedure di infrazione pendenti comminate dall’Unione europea nei confronti dell’Italia.
Limite di velocità in autostrada si potrà abbassare
L’Italia è incappata in tre procedure di infrazione per il superamento dei valori limite di particolato (PM10). Per ridurre lo smog, evitare un nuovo deferimento davanti alla Corte di Giustizia europea ed il pagamento di sanzioni pecuniarie, l’articolo 9 del Decreto adotta una serie di “misure in materia di circolazione stradale finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria”.
Il Decreto prevede che “nei casi in cui risulti necessario limitare le emissioni derivanti dal traffico veicolare in relazione ai livelli delle sostanze inquinanti nell’aria, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito delle rispettive competenze, sentiti il prefetto o i prefetti competenti per territorio limitatamente agli aspetti di sicurezza della circolazione stradale, gli enti proprietari o gestori dell’infrastruttura stradale, possono disporre riduzioni della velocità di circolazione dei veicoli, anche a carattere permanente, sulle strade extraurbane di cui all’articolo 2, comma 2, lettere A e B” del nuovo codice della strada, ovvero autostrade e strade extraurbane principali.
L’abbassamento della velocità nelle strade extraurbane si applica “limitatamente ai tratti stradali che attraversano centri abitati ovvero che sono ubicati in prossimità degli stessi”. È l’ente proprietario o gestore dell’infrastruttura stradale a dover provvedere a rendere noti all’utenza i provvedimenti adottati.
Un’altra significativa novità è la ZTL a tempo. I singoli comuni hanno la facoltà di “stabilire, all’interno di una determinata zona a traffico limitato, diversi tempi massimi di permanenza, tra l’ingresso e l’uscita, anche differenziati per categoria di veicoli o di utenti”. Chi non osserva queste nuove disposizioni è soggetto a sanzioni amministrative: le multe vanno da 543 a 2.170 euro.
ZTL a tempo nei centri abitati
Per la prima volta in Italia si potrà quindi ridurre la velocità su autostrade e strade extraurbane principali per motivazioni ambientali. “Pensiamo ai periodi autunnali ed invernali, quando lo smog sale alle stelle, il pallino lo avranno le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, che avranno l’onere di far diminuire la velocità, per aiutare la riduzione dello smog nelle città soprattutto nelle grandi città della pianura padana, attanagliate da valori fuori norma di sostanze nocive”, commenta Luigi Altamura, comandante della Polizia municipale di Verona sul portale dell’Asaps, l’Associazione sostenitori amici polizia stradale.
Altamura fa riferimento ai dati diffusi da Legambiente sullo stato della qualità dell’aria nei grandi centri italiani: nel 2022 sono state 29 le città che hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento in un anno previsti per le polveri sottili. A fenomeni come questo sta cercando di porre rimedio la nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria proposta dalla Commissione, non particolarmente apprezzata dai governatori del Nord.
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ultimo aggiornamento: 01-08-2023