Sarà presente nel disegno di legge Delega fiscale la ridefinizione del valore degli immobili sul piano fiscale. Ecco tutte le novità.

Il premier Mario Draghi ha anticipato alcuni dei contenuti presenti all’interno del documento di economia e finanza, in cui sono inseriti I primi riferimenti riguardanti la riforma del catasto e della tassazione sugli immobili. Ecco cosa ha riferito in merito il Primo Ministro: “Con la riforma del catasto non si pagherà né più né meno che prima, ma si rivedono le rendite per come sono state fissate“. Scopriamo le novità.

Riforma del catasto, le novità annunciate da Mario Draghi

Il presidente del consiglio, Mario Draghi, ha anticipato alcune delle novità che saranno introdotte all’interno della riforma del catasto, che prevederà una nuova tipologia di tassazione sugli immobili. Il premier, tiene a precisare, che questo è un passo molto importante da effettuare per bypassare “un calcolo oramai vecchio da superare“.

Tassazione della casa
Tassazione della casa

Al momento, non si possono quantificare le risorse che saranno tenute in considerazione per la riforma fiscale, però Draghi sostiene che “La tassazione avviene in questo modo: si prende un numero di non so quanti anni fa, si moltiplica per 160 e si ottiene un importo, questo è quel che ho capito. Perché 160? È un altro numero che non ha nessun senso come rendite catastali originali“.

Operazione che il premier annuncia riguarda il fatto di voler stabilire le rendite attuali senza modificare il carico fiscale del catasto mediante quella che lui stesso definisce una manovra di “trasparenza“, specificando che nessun cittadino andrà a pagare più di prima: “Nessuno pagherà di più, nessuno di meno. Per fare questo aspetto di trasparenza ci vogliono anni”. Attraverso questa nuova riforma del catasto si andranno anche a identificare tutti quegli immobili non registrati e, di conseguenza, abusivi.

Tassazione sugli immobili, cosa cambierà?

La nuova riforma sulla tassazione degli immobili prevede la classificazione degli immobili a metri quadri: fino ad oggi, infatti tale classificazione è effettuata in base ai vani. Questo cambiamento, dunque, ha fatto già nascere delle perplessità in ambito politico. Come sostiene Massimo Bitonci, capogruppo della Lega in commissione Bilancio Camera: “Il cambio di calcolo da vani a metri quadrati comporterà un aumento generalizzato delle rendite, che a sua volta si tradurrà in un aumento di Imu, Tari, Imposta di Registro e Iva“.

Nella pratica, lo Stato si impegnerà a individuare le cause cosiddette “fantasma“, al fine di combattere l’evasione fiscale legata agli immobili, anche se quest’operazione richiederà un certo periodo di tempo. Saranno, inoltre, aggiornate le rendite catastali, senza particolari conseguenze: “Tutti pagheranno la stessa cosa quanto prima”, ha sottolineato Draghi. Per quanto riguarda la prima casa, “Il governo non si prepara a tassarla, c’è anzi un’esclusione esplicita su questo punto”, ha sottolineato il premier.

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ultimo aggiornamento: 30-09-2021


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